La chiesa di San Giacomo ha una storia ricchissima. La grande varietà di elementi architettonici, come colonne, archi e capitelli, rivela la movimentata storia della sua costruzione. Il carattere eterogeneo della chiesa di San Giacomo la rende una testimonianza unica di quasi 900 anni di architettura religiosa di Gent.
Geschiedenis van een kerk►
La chiesa originaria fu devastata nel 1120 da un incendio e dai successivi saccheggi, ma fu ricostruita in pietra nella seconda metà del XII secolo.
Era una chiesa romanica a croce latina con due torri occidentali, tre navate, campanile ottagonale e coro rettangolare, che terminava probabilmente in un’abside semi-circolare. Della chiesa originaria rimangono solo la torre e le parti inferiori del campanile. Come le parti superiori del campanile, la navata centrale e i rami del transetto appartengono al periodo gotico, più precisamente al cosiddetto "Gotico della Schelda", e furono eretti sulle fondamenta della precedente chiesa romanica.
Sempre nel XIII secolo venne costruito il coro gotico che però, all'inizio del XV secolo, fu sostituito da un coro più grande con deambulatorio e absidiole. Nel XIV secolo le navate laterali furono ampliate con la costruzione di alcune cappelle da parte delle corporazioni più influenti.
Nel corso delle Guerre di religione del XVI secolo la chiesa di San Giacomo fu gravemente danneggiata, una prima volta nel 1566 e una seconda volta durante il governo calvinista di Gent nel 1577-1585. Tutti gli arredi gotici e rinascimentali andarono persi.
Nel corso dei secoli successivi, la chiesa fu gradualmente ricostruita in stile barocco. In una nuova campagna di restauro avviata nella seconda metà del XIX secolo, le aggiunte barocche vennero nuovamente eliminate e sostituite con elementi neoromanici e neogotici. La facciata occidentale fu riscostruita seguendo l'esempio delle chiese romaniche francesi. Questo è il motivo per il quale oggi la chiesa ha un aspetto medievale. Si tratta però solo di una testimonianza degli ampliamenti, delle modifiche, delle ristrutturazioni e delle ricostruzioni che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Geschiedenis van een plek►
La chiesa di San Giacomo è considerata la più antica dei Paesi Bassi dedicata a questo santo. Era conosciuta come "Sint-Jacobs-in-de-Meerschen", ovvero San Giacomo nei Prati, a causa della zona paludosa nella quale la prima chiesa parrocchiale venne edificata nel 1093. Fu dedicata all'apostolo Giacomo in seguito al sempre crescente numero di pellegrini che da Gent partiva per Santiago de Compostela. Ma anche come protettore della navigazione (il corpo di San Giacomo fu infatti portato a Compostela su una nave) il santo incarna le aspirazioni e i bisogni della popolazione di una città che, grazie alla vicinanza del porto, conobbe una crescita e una fama sempre maggiori durante i secoli XII e XIII.
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Questa chiesa di pellegrini ancora spesso con il bastone e la conchiglia ospita alcuni capolavori artistici.
Jan Boeckhorst, Il dipinto “Il martirio dell’apostolo Giacomo”, 1659
L'altare maggiore è abbellito da una pala che rappresenta il "Martirio dell'apostolo Giacomo", dipinta da Jan Boeckhorst nel 1659. Il pittore, proveniente dalla città tedesca di Münster, si fermò intorno al 1626 ad Anversa, dove frequentò gli atelier di Antoon Van Dyck (1559-1641) e di Jacob Jordaens (1593-1678). Entrambi i maestri erano stati a loro volta allievi di Pieter Paul Rubens e fecero di Jan Boeckhorst uno dei più grandi esponenti dell'arte barocca. Nel 1633, l'artista fu insignito dell'onorificenza di Maestro della Corporazione anversese di San Luca e si mise completamente al servizio della Controriforma; dipinse moltissimi quadri religiosi ancora oggi presenti nelle chiese e nei conventi dei Paesi Bassi e del Belgio da cui furono commissionati. Le chiese di Gent possono vantare una notevole collezione delle sue opere.
"Il Martirio dell'apostolo Giacomo" ci mostra il predicatore che, al ritorno in Terra Santa dalla Spagna, viene decapitato per ordine del re Erode. La tela mostra Giacomo che attende il suo destino mentre gli angeli gli offrono la corona del martirio. La figura sopra l'altare maggiore mostra l'apostolo come pellegrino con la conchiglia, oggetto che lo caratterizza
Michiel Coxie, Il trittico di Cristo in croce, 1579
Il "Trittico con Cristo in croce" di Michiel Coxie (1499-1592) si trovava originariamente vicino all'altare maggiore. Michiel Coxie era un pittore originario della regione del Brabante, la cui opera viene considerata una delle più importanti del Rinascimento del Nord Europa. Questa sua opera si trova dal 1659 nella Cappella della Santa Croce.
La cappella della Santissima Trinità
Le opere di Gaspar De Crayer (1582-1669) e di Jan Van Cleef (1646-1716) raccontano la creazione, nel 1198, dell’Ordine della Santissima Trinità. Quest'ordine intendeva rimettere in libertà gli schiavi cristiani detenuti nelle prigioni musulmane. Nel 1641, il vescovo Antonius Triest dedicò loro la cappella. Nell'archivio della chiesa sono conservati i nomi degli schiavi affrancati entrati a far parte della chiesa di San Giacomo.
La torre del sacramento, 1593
Di straordinario valore nella chiesa di San Giacomo è il tabernacolo in marmo, risalente al 1593 circa realizzato in stile barocco. I due tabernacoli precedenti vennero distrutti nel XVI secolo in seguito alle Guerre di religione. La loro costruzione era iniziata nel XV secolo e terminata nel XVI per sottolineare la presenza del Santissimo Sacramento all'interno della chiesa. Ne rimangono solo pochi frammenti.
Il tabernacolo ha tre ordini. Il primo è ornato da sei lastre in rame, recuperate dal precedente tabernacolo e decorate con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, che rappresentano l'eucarestia, la crocifissione, il sacrificio di Isacco, la cena pasquale e la manna nel deserto. Il secondo ordine comprende bassorilievi in marmo bianco con la rappresentazione dei quattro padri della chiesa. Il terzo ordine, infine, contiene i quattro evangelisti con i rispettivi simboli: Marco con il leone, Matteo con l'angelo, Luca con il bue e Giovanni con l'aquila. In cima al tabernacolo troneggia il pellicano con i suoi piccoli, simbolo del sacrificio di Cristo.
Per quel che riguarda la rappresentazione di Matteo, è possibile ritrovare una composizione simile nel campanile di Aalst, che ha condotto in precedenza ad attribuire anche questo tabernacolo a Hiëronymus Duquesnoy il Vecchio (1570?-1641?).
I monumenti funebri di Jan Palfijn
Nella navata centrale della chiesa di San Giacomo si trovano due monumenti funebri, entrambi eretti in onore di Jan Palfijn (1650-1730), il medico che ideò e promosse l'utilizzo del forcipe. Dopo una vita trascorsa ad aiutare i più deboli, Jan Palfijn morì in povertà e fu sepolto in una tomba anonima nella zona riservata agli indigenti del vecchio cimitero intorno alla chiesa. Nel 1783, l'Associazione dei medici di Gent eresse un monumento funebre che, un anno più tardi, fu abbellito da una statua offerta dall'amministrazione comunale e realizzata da Karel Van Poucke.